Progetto Co-co-produzioni permanenti

guarda la presentazione di martedì 18 maggio!

Foto: Plenaria di Permacultura Sicilia 2020, da un'idea di Sara Cuscunà

Ecco il totale raccolto ad oggi tra i produttori del consorzio e voi consum'attori

Consorzio LeGallineFelici50.000,00 €
Consum'attori 41.700 €
TOTALE91.700 €

Vuoi partecipare anche tu? non sai come? Inviaci una mail a progetti@legallinefelici.bio

Martedì 18 Maggioalle 18.30 abbiamo presentato il progetto delle Co-Co-Produzioni Permanenti e i progettifinanziati quest'anno. Animato da Mico, l'incontro si è svolto in francese ed italiano con traduzioni consecutive in francese di Cathie. Se l'avete mancata, la potete riguardare qua sotto: 

– da 5:34 à 13:50 : presentazione generale del progetto con slide bilingue 

presentazione dei 5 progetti di quest'anno : Francesco Morabito (15:40), Rita Musso (21:43), Il Giardino della bio-diversità (28:50), Antonio Coco (37:41), Centamore (49:25), Roberto di Stefano (agronomo delle Galline Felici – 56:10) – 

presentazione dei membri della commissione di valutazione (1:02:12)

– … fine felice! ( 1:56:04) 

 

Di seguito la graduatoria finale accompaganta da una breve sintesi delle motivazioni che hanno portato la commissione ad attribuire i punteggi per ogni progetto

I punteggi attribuiti sono la media delle valutazioni dei componenti della commissione di valutazione, secondo lo schema presente nel bando.


Bio Bio di Antonio Coco                             pt. 89,4/100

Giardino delle BioDiversità                             pt. 85/100

Contrada Coste di Franceso Morabito     pt. 76,1/100

Terre del Moro di SebastianoCentamore pt. 65,8/100

Az. Agr. Musso di Rita Musso                           pt. 46,1/100



Bio Bio di Antonio Coco

Antonio non ha bisogno, per chi lo conosce e conosce la sua storia, di dimostrare ulteriormente il suo impegno nel sociale sia con il consorzio che fuori da questo. Il suo progetto in sintesi prevede delle azioni che riducano i costi aziendali ed al contempo ne aumentino i ricavi, oltre a sperimentare metodi e tecniche che migliorino la “vita” delle api, oggi fortemente a rischio. Come la maggior parte, per non dire tutte le produzioni agricole, la produzione è sempre incerta, e la commissione non ha competenze sufficienti per valutare l’impatto economico del progetto, tuttavia la presentazione di Antonio è molto ben presentata e esausitva, per cui si ritiene il progetto valido dal punto di vista economico. Inoltre i minori costi per gli spostamenti e la meccanizzazione di alcune operazioni in opificio lasciano pensare ad un incremento dell’efficienza dell’azienda, con una conseguente maggiore redditività. La scelta di un'apcoltura “stanziale” ha come valore aggiunto la promozione di prodotti con un forte valore “etico ed ambientale”: i “millefiori” di aree specifiche funzionano a livello commerciale, ma molto più interessante il valore educativo.

Il progetto ha un costo elevato, ma investire oggi nelle api è investire nell’essenza della Natura. Quello dell’apicoltore è un lavoro indispensabile e misuratore di salute dell’ambiente. 

La creazione di “oasi” e la semina di prati da foraggio ne aumenta il valore. 

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Il Giardino delle Bio-Diversità

I curricula dei proponenti sono molto densi e, ed il lavoro che hanno fatto e continuano a fare per il territorio e fuori dalla Sicilia è degno di nota. Il progetto è ben descritto e la scelta dei termini utilizzati (Donare…, incoraggiare…, rinforzare…,etc) esprimono molto bene le intenzioni del proponente. Il progetto è complesso e composto da tre sottoprogetti, analizzati singolarmente di seguito:

Serra: C’è la necessità di essere iscritti ad un albo specifico ed essere autorizzati, questa si considera condizione necessaria per beneficiare dei fondi del bando. La riduzione del trasporto di piante principalmente dalla Spagna e il maggiore controllo sulla qualità delle piante prodotte è un punto a favore su diversi livelli. In più la possibilità di modificarne la destinazione d’usodella serra, qualora il mercato si modificasse, è un altro elemento a favore del proponente. Produrre piante in loco ne garantirebbe un acclimatazione maggiore e un minimo rischio di importare patogeni. Si valuta un buon impatto economico ed occupazionale come conseguenza dell’intervento. Restano tuttavia pareri discordanti sul valore ambientale di una serra tra i membri della commissione. il progetto rappresenta una buona possibilità di coinvolgere soggetti esterni e di costituire un’economia interna al pollaio e in Sicilia in generale.

Bananeto-Avocadeto: L’azienda ha ereditato competenze nella coltivazione di questi frutti, e l’areale di coltivazione in cui è ubicata l’azienda è adatto alla coltivazione di queste piante. I frutti tra l’altro sono oggi fortemente richiesti, sia localmente che fuori dalla Sicilia. In questo caso la valenza sociale si limita alla capacità di includere nuovi giovani in azienda. Da un punto di vista ambientale, la non-monocoltura di questo impianto è più interessante che un impianto arboreo monocolturale. Questo sotto-progetto è quello in cui la cui valenza economica è più evidente e facile da misurare.

Boschetto: Che dire, se nessuno se ne occupa ce ne occupiamo noi…se fosse sempre così sarebbe meraviglioso. Una terra di nessuno che ritorna ad essere un bosco. Bravi!

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Terre del Moro di Sebastiano Centamore

Sebastiano eredita l’azienda e tutto l’impegno e l’attenzione verso il territorio che Nunziatella ha dimostrato e condiviso negli anni. Il fatto che abbia l’intenzione di dedicarsi completamente all’agricoltura gli fa onore ed è stato molto apprezzato. Il progetto è semplice e di facile comprensione, inoltre le competenze della famiglia relativamente a questa coltura ne garantiscono il risultato. Molto apprezzata anche la volontà dell’azienda di richiedere solo le somme relative ai costi espliciti e di considerare i costi di manodopera a proprio carico. La valenza ambientale del progetto e quella sociale del progetto sono gli aspetti più carenti, fatto salvo la tutela del territorio recuperando un fondo che altrimenti chissà cosa potrebbe diventare o come potrebbe essere gestito. Sussiste il rischio di espropriazione di una parte del fondo, cha comunque è di circa il 10% e chissà se e quando avverrà…

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Azienda Musso di Musso Rita

Il progetto è un po' troppo sintetico e non fa evincere particolari qualità. Tra l’altro non è specificata quanta superficie intercetterà le acque metereologiche e quanta acqua finirà in cisterna. Tuttavia la condizione dell’azienda rende “necessaria” la realizzazione di un serbatoio di accumulo, per una opportuna irrigazione delle piante di limoni. Rimane comunque poco argomentata la capacità di produrre economia e gli elementi da cui dedurre un rapporto costi/benefici. Molto difficile da quantificare l’intervento da un punto di vista ambientale e da un punto di vista sociale per la natura stessa delle opere oggetto di finanziamento. Forse per le prossime edizioni delle coproduzioni permanenti si dovranno dotare i produttori di strumenti che favoriscano la valutazione dei progetti da parte della commissione, e definire quali sono le condizioni minime richieste per la presentazione degli stessi.

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Morabito

Il progetto è il classico esempio di un’azienda che vuole ampliarsi recuperando terreni incolti mettendo a dimora colture che oggi hanno un buon interesse commerciale. Inoltre il recupero di beni aziendali, mobili ed immobili, da la misura di quanto le potenzialità aziendali siano in gran parte inespresse, per mancanza di liquidità immediata. In più Francesco è un ragazzo che vive di agricoltura e lavora in campagna assiduamente, con precisione e grande dedizione. La scelta delle colture e le operazioni previste hanno un indubbio valore da un punto di vista di impatto sulle economie dell’azienda. Da un punto di vista ambientale la bonifica di aree abbandonate e la scelta di impiantare un boschetto per “restituire” aree naturali in un contesto fortemente antropizzato hanno un discreto valore, e sempre in quel territorio, dove l’agricoltura gestita con chimica spinta è ancora molto presente, aggiunge valore al progetto. Le scelte aziendali in più prevederanno nel tempo l’ausilio di manodopera aggiuntiva, creando lavoro. Molta biodiversità nell’azienda. Progetto molto concreto.


Buongiorno a tutte e a tutti,
qualche giorno fa si è riunita la commissione di valutazione del progetto Sostegno allo Sviluppo delle Aziende Socie. Otto persone in tutto: Antonio Grimaldi, Emanuela Guccione ed io per rappresentare i produttori del Consorzio. Francesca Finali del gruppo "Quatergas" a Bergamo, Lisette Freccero dell'associazione "Court Jus" di Embrun e Francois Venet dell'associazione "Tutti Frutti" di Chaussan, come portavoce dei consum-attori, Roberto Di Stefano come consulente “tecnico” e Cat Peltier per aiutarci a superare le incomprensioni dovute alla lingua. Cinque progetti presentati. Due lingue (tre se consideriamo il siciliano), età diverse, competenze diverse, storie diverse alle spalle che hanno da un lato arricchito di spunti costruttivi la discussione, dall’altro ci hanno regalato quasi un’ora e mezza di risate, di confronto e di vicinanza che ci ha fatto bene. Che mi ha fatto molto bene in questo periodo. Grazie a voi. Come la maggior parte delle volte che ci impegniamo a portare avanti qualcosa dove si sovrappongono necessità del singolo e bisogni collettivi, l’evoluzione del progetto è di gran lunga superiore alle aspettative. Succede quindi che se all’inizio (e fra tanti timori) il consorzio valuta che la sua esposizione MASSIMA è di 50.000€ (…ma proprio massima…) nel giro di poche settimane riceviamo segnali che ci lasciano sperare che il lavoro di “costruzione di una graduatoria per i progetti” venga vanificato dalla possibilità di finanziarli tutti. Cosa è accaduto: 
- Salvo Pirrone, beneficiario nelle scorse coproduzioni di una parte “residuale” non necessaria al progetto di Vincenzo porta avanti il progetto con le sue forze, e decide di permettere l’accesso a quella somma (circa 9.000€) ad altri produttori che ne necessitano maggiormente.  - Vincenzo nel frattempo, valuta che parte delle somme destinate al sostentamento dei nuovi impianti nei primi anni dell'operazione Barbajanni potrebbero essere “rimesse a disposizione di altri produttori” confidando sulle produzioni esistenti e sperando che non accada nulla di ineluttabile (incrociamo le dita e tocchiamo ferro, ma fenomeni atmosferici disastrosi capitano sempre più spesso). E anche questa somma, 13.000€ nello specifico, si andrebbe ad aggiungere alla nostra capacità di anticipare ai produttori futuri raccolti. Chiaramente questa è una proposta e la decisione finale va presa insieme ai firmatari delle scorse co-co produzioni. Inoltre si tratta sempre di prestiti, e le somme una volta rientrate andranno a sostenere altri progetti. Lo spirito è sempre stato questo. - Intanto durante questo anno riceviamo cifre più o meno consistenti da alcuni gruppi che decidono di “dedicare” delle somme tra rinuncia agli sconti (solo sulla promozione trasformati, il grosso della rinuncia agli sconti era già impegnato per sostenere il progetto Sicilia che Cambia, i cui sviluppi vi racconteremo meglio nel piccione di Maggio) e donazioni liberali ad investimenti condivisi con noi: più o meno altri 3.500€.  - Infine giusto qualche giorno fa riceviamo da Corto (un gruppo d’acquisto di Parigi che annovera numerosi aderenti) la proposta di re-investire quanto nel tempo abbiamo loro restituito proveniente dalle scorse co-produzioni e co-co-produzioni, per sostenere le coproduzioni permanenti. Altri 12.000€ che si aggiungono al “portafoglio comune” delle coproduzioni permanenti. Queste decisioni oltre a rendere sempre più concreta la possibilità di “non lasciare nessuno indietro” e sostenere tutti e cinque gli agricoltori che hanno partecipato al progetto di sostegno, rende più forte e concreta la nostra idea di sviluppo: - Creare rapporti solidi e duraturi tra produzione e consumo, dove fiducia e onore (detto da un siciliano può suonare ambiguo) vengino prima di qualsiasi contratto. - Costituire un fondo comune dove piccole anticipazioni dei singoli convergono per sostenere progetti di sviluppo, senza interessi e con una formula che non genera speculazione e non accetta si facciano “profitti” sul “costo del denaro”. - Diventare sempre di più, sempre più persone promotori di un cambiamento. - Assumerci le nostre responsabilità.
A conti fatti, considerando che i progetti presentati per quest’anno raggiungono un totale di 100.000€ complessivi, e se tutte le spese dei progetti saranno ritenute ammissibili dalla commissione, che per finanziare i progetti di quest’anno mancherebbero più o meno 12.500€. Per me e per molti altri all’incirca il guadagno di un anno, per Noi uno sforzo molto piccolo, per un fine molto bello. Entro fine mese verrà pubblicata la “graduatoria” dei progetti oggetto di finanziamento. Successivamente si inizieranno a finanziare gli interventi nelle campagne dei soci (o in giro per la Sicilia nel caso di Antonio 😊), e vorremmo presentare il risultato del lavoro insieme ai progetti in un evento pubblico on line Martedi 18 Maggio, con i produttori coinvolti. Non prendete impegni! Grazie sempre
Mico