COME NASCE E SI CONSOLIDA IL «NOI»

Di Rémi Kuentz e Brigitte Pavy

Pubblichiamo il preziosissimo contributo di Remi e Brigitte, di Court Jus di Embrun, al tema della FIDUCIA tra produttori e consumatori, che è stato approfondito durante la Festa Altra Velocità.

*******

COME NASCE E SI CONSOLIDA IL «NOI»

Il «NOI» produttori/consumatori è  il risultato di un processo che sfocia in una comunione di punti di vista. I consumatori scelgono  i prodotti  perché sono buoni,  ad un prezzo giusto e coltivati nelle migliori condizioni sociali e ambientali possibili. Il vantaggio che ne traggono i produttori permette loro di vivere dignitosamente, non di capitalizzare un utile; neanche i gruppi d’acquisto che consumano questi prodotti ne traggono alcun utile finanziario.  Creano tutti insieme un’altra forma di economia fondata sulla solidarietà e non sull’egoismo.
Con questo «NOI» creano un Bene Comune attraverso l’«AGIRE COMUNE» per cambiare le mentalità.

::::::::::::::::

COME NASCE QUESTO PROCESSO ?

  • Parte da un interesse comune: i produttori vivono delle loro coltivazioni, i consumatori cercano prodotti da mangiare… questo può avviare uno «scambio commerciale».

  • i primi incontri avvengono spesso per reti esistenti: passaparola, informazioni su internet o altri sistemi di comunicazione.

  • I primi passi della fiducia si muovono tra persone, «a pelle», in modo soggettivo:

    • incontri formali: scambi di punti di vista sul progetto di rapporto commerciale.

    • incontri informali: scambi su altri argomenti, condivisione di momenti diversi (conviviali, di viaggio...)

  • s'identifica una prima base di valori condivisi, che permette di andare avanti

::::::::::::::::

COME GERMOGLIA LA FIFUCIA ?

  • a distanza, per telefono o via mail o, molto meglio, «occhi negli occhi», si definiscono i valori comuni riguardo al progetto di scambio commerciale. Ciò accade nel momento in cui si scopre che da entrambe le parti c’è la ricerca di condivisione solidale piuttosto che di vantaggio economico fine a se stesso.

  • Il produttore si mostra fiducioso, non chiedendo un acconto prima della consegna o è il gruppo d’acquisto a proporre un acconto.

  • Il produttore non esita a sostituire o a rimborsare prodotti non apprezzati dal gruppo d’acquisto.

  • Da una parte e dell’altra non si lesina sul tempo passato nel parlarsi, anche di cose che vanno oltre gli acquisti.

  • La certificazione bio è solo una componente. Nella relazione di fiducia il prodotto perde il suo anonimato di merce, si arricchisce di relazioni umane, quindi non si può sostituire con un altro, anche di qualità equivalente. Con la sola certificazione, un prodotto rimane comunque una merce anonima senza garanzie sulle condizioni sociali della sua produzione.

  • La trasparenza del prezzo: sappiamo che i prezzi non possono essere totalmente indipendenti da quelli del mercato, ma, quando il produttore spiega la formazione del prezzo e come si distribuisce il plusvalore, questo è un elemento importante della fiducia.

  • Nella discussione sui prezzi o sui costi ulteriori (confezionamento, trasporto, ecc…) la «contrattazione» si fa alla rovescia (si propone un prezzo che è migliore per l’altro piuttosto che per sé stesso)

  • La qualità dei prodotti parla da sé, è la prova della passione del produttore per il suo lavoro e del rispetto per il consumatore.

  • A ciascuna consegna ci si confronta su modifiche o problemi di trasporto, per risolvere insieme le difficoltà. Si riconosce all'altro il diritto all’errore e si accetta l’alea (trasporto, meteo …)

  • Il rigore nell’organizzazione condiviso da entrambe le parti  evita il più possibile l’alea ed è necessario per consolidare la fiducia.

  • I produttori visitano i gruppi d’acquisto, in modo formale (partecipando ad un’assemblea, ad un consiglio direttivo) e conviviale (ospitalità dai soci del gruppo, passeggiata…)

  • I consumatori visitano le aziende dei produttori e provano a  capire le dinamiche della produzione. Il produttore accetta senza esitazioni, senza sentirsi «sorvegliato» e trova il senso e il piacere di spiegare il proprio lavoro, si tratta di uno scambio. Qualche socio del gruppo d'acquisto può anche assistere a riunioni interne del gruppo di produttori e rendersi conto dello spirito che anima il gruppo. Queste visite rafforzano il clima di fiducia se i produttori ospitano nelle loro case, con semplicità, i visitatori.

  • Quindi bisogna abbandonare l’idea del marketing, spesso illusorio, e andare verso una vera comunicazione «occhi negli occhi».

A poco a poco, è una catena di fiducia che si va consolidando e  che si trasmette dalle persone “pioniere” agli altri, sia nel gruppo di produttori che in quello dei consumatori.

::::::::::::::::

LA CATENA DELLA FIDUCIÀ È COSTANTEMENTE RAFFORZATA ALL’INTERNO DI ENTRAMBI I GRUPPI :

  • I soci più informati dei due gruppi trasmettono spesso le loro informazioni e rispondono a tutte le domande dei soci. Raccontano i loro viaggi ed incontri in modi diversi (foto, riunioni d’informazione, siti web ecc…)

  • Per mezzo di incontri tra  soci «di base» e «rappresentanti» dell’altro gruppo (ad es., alcuni produttori partecipano ad un’assemblea di un GAS o viceversa)

  • Da una parte e dall’altra non si esita a chiedere e dare delle prove se ci si accorge che ci sono dei dubbi da parte dei soci (es. certificazione bio, elenco dei prodotti usati nella produzione…)

  • Bisogna capire che la fiducia non dev'essere data per scontata, bisogna curarla e, nel caso delle Galline, il lavoro di comunicazione (pubblicazione regolari su internet) si è dimostrato veramente utile.

::::::::::::::::

QUANDO DI PUÓ DIRE CHE LA FIDUCIA È TOTALE ?

Nel momento in cui possiamo affermare che tutti i passi per fare funzionare questo scambio commerciale sono fatti INSIEME, da una parte e dall'altra, in un progetto comune che va nell’interesse di tutti. In questo preciso momento, c’è veramente reciprocità. Il NOI è consolidato e possiamo pensare a progetti comuni che vanno molto oltre il semplice scambio commerciale.

::::::::::::::::

LA COPRODUZIONE È IL RISULTATO DELLA FIDUCIA

La coproduzione è liberarsi del sistema «offerta/domanda» in cui prevale il «ciascuno per sé» per sostituirlo con una collaborazione su «bisogni/risorse».  Una volta stabilita la fiducia, possiamo organizzare una collaborazione e fare progetti insieme. I consumatori fiduciosi sono pronti a «sostituirsi alla banca» preacquistando, mentre i produttori sono pronti ad impegnarsi perché hanno fiducia nel gruppo d’acquisto per la vendita dei loro prodotti.
È ciò che è capitato per la coproduzione di avocados tra le Galline Felici e i gruppi  d'acquisto francesi: i produttori si sono ritrovati con grande abbondanza di arance, ma con minore quantità di altri prodotti ugualmente richiesti, come gli avocados. Ciò ha portato ad un contratto per la coproduzione di avocados, firmato tra il consorzio e 12 gruppi francesi nel 2017.
Francesi che prestano una considerevole somma di denaro a dei siciliani: bello e per niente scontato! E che straordinaria prova di fiducia!

*****

Allegato

Qua una definizione di «Economia Solidale» del laboratorio dell’ES francese, che ci pare vicina alle nostre riflessioni:
«un circuito corto economico e solidale è una forma di scambio economico che valorizza il legame sociale, la cooperazione, la trasparenza e l’equità tra i protagonisti dello scambio.» 

Rémi Kuentz e Brigitte Pavy. Pontis 18 aprile 2018

Questo testo è un contributo alla Festa 3 «dell’altra velocità» prevista ad Avigliana a fine giugno 2018. Questa riflessione è il risultato di 7 anni di pratica di scambio commerciale tra Court Jus e le Galline Felici.