Davide Midgley

"E' difficile capire da dove iniziare a raccontare la mia esperienza con le Galline Felici, perché di inizi ce ne sono stati tanti.

   Potrei iniziare da più o meno 10 anni fa, quando Roberto mandava centinaia di cassoni postali dalla sua campagna, prima della costituzione ufficiale del consorzio, con l'aiuto di suo figlio Simone mia madre Barbara e, a volte, io, pischello imberbe ancora poco interessato all'agricoltura. O potrei iniziare dalle prime partecipazioni alle fiere, 6 anni fa, quando ancora vivevo a Firenze, mio primo approccio alle economie solidali e stimolo decisivo per il mio ritorno alla terra. Ma mi sembra meglio iniziare da quando, 4 anni fa, ho iniziato a contribuire in prima persona al magazzino delle Galline.

   In quel periodo ero appena rientrato da Firenze e mi sono fiondato con tutto me stesso sul lavoro, cercando così di riprendermi dalla fine della storia con la mia ex, appena conclusa e durata ben 5 anni. E' stato un periodo fondamentale per la mia crescita personale e lavorativa, oltre a permettermi di voltare pagina mi ha permesso di sostenere la mia famiglia, piccolo nucleo con notevoli difficoltà di gestione (per così dire).

   Conoscendo già da tempo la maggior parte dei soci mi sono subito sentito  tra amici,   scoprendo che il lavoro può essere qualcosa in più che portare la pagnotta a casa, magari tra scorrettezze e competizioni sleali tra colleghi. Mi sono ritrovato in un bellissimo progetto con prospettive e obbiettivi più ampi e, soprattutto, tra persone che si rispettano profondamente nonostante le ovvie differenze caratteriali.               

  All'interno dei direttivi e delle assemblee mi sono reso conto di cosa significhi partecipare all'organizzazione di qualcosa di così grosso, della complessità che ci sta dietro e del vero valore delle Galline: la pluralità, il rispetto reciproco e il decidere su basi di unanimità (che allunga molto i tempi di discussione ma che aumenta esponenzialmente il valore delle decisioni prese e del consorzio in generale).

   Un'altra grande esperienza, che mi ha fatto crescere come uomo, è stato lo stretto rapporto con i lavoratori del magazzino, cuore pulsante del consorzio e senza i quali saremmo stati più volte persi. A loro devo tutto, sono stati loro ad insegnarmi l'ABC di questo lavoro e ad aprirmi una finestra su un mondo, che molti sottovalutano, ma che ha, sotto una scorza di sarcasmo ed ironia, un valore indescrivibile, fatto di semplicità volontà e senso del sacrificio, ma anche una grande saggezza. Lavorando spalla a spalla giorno per giorno abbiamo sviluppato un affetto ed un profondo rispetto reciproci che ci hanno permesso di appianare le differenze che ci caratterizzavano e di iniziare un confronto molto stimolante sulle tematiche più disparate, sia sull'organizzazione stessa del magazzino ma anche su politica, religione o attualità, completando ognuno il proprio punto di vista. Questo bel rapporto anche se, ad uno sguardo superficiale, potrebbe apparire una distrazione dal lavoro, ha invece aiutato notevolmente a consolidare la fiducia reciproca e, di conseguenza, l'efficienza della squadra. Questo è uno dei messaggi principali che mia madre ed io ci siamo sforzati di portare avanti nelle Galline, assieme naturalmente ad un rispetto del lavoro da parte del consorzio che, secondo noi, deve andare oltre  ai dettami della legge e non accontentarsi delle tutele “imposte”.

   Insomma posso tranquillamente affermare, senza false adulazioni o ipocrisie, che le Galline Felici sono state una delle esperienze più belle e importanti della mia vita, sicuramente mi ha insegnato più della scuola e mi ha dato più del bighellonare con gli amici, non senza sacrifici o rinunce naturalmente, ma si sa che tutto va conquistato.

   Adesso, a 25 anni, mi affaccio a questa nuova campagna piena di sfide, una sorta di test definitivo dopo la gavetta, e dove spero di riuscire ad applicare tutto quello che ho appreso in questi anni, insieme a  Manfredi (mio amico, collega e compagno di fatiche) andremo a gestire il nuovo capannone del consorzio, noi per il confezionamento freschi, Mario e Stefano per i trasformati, tutti giovani. Con la squadra che si inizia a delineare  tutto sembra possibile.

   Un grande augurio a tutti nel riuscire a concretizzare gli obiettivi delle economie solidali, riuscendo a boicottare le grandi lobby agroalimentari e lo sfruttamento che ne deriva, riuscendo ad andare sempre oltre lo scambio di denaro e servizi con amicizia ed onestà e riuscendo a restare umani in questo mondo di macchine e computer"

                   Davide