COMMENT NAÎT ET S'INSTALLE LE "NOUS"

19/05/2018

Nous publions la précieuse contribution de Rémi e Brigitte de l'association Court Jus d'Embrun qui ont rédigé cette réflexion sur la CONFIANCE entre producteurs et consommateurs, thèmatique de nouveau approfondie lors de la fête Autre Vitesse à Avigliana en juillet 2018.

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COMMENT NAÎT ET S'INSTALLE LE "NOUS"

Le « NOUS » producteurs/consommateurs : Résultat d’un processus qui aboutit à une communauté de point de vue : nous mangeons leur produits parce qu’ils sont bons, à un prix raisonnable pour nous comme pour eux, produits dans des conditions sociales et environnementales correctes. Le bénéfice qu’ils en tirent leur permet de vivre et non pas de capitaliser du profit. Nous consommons nous même ces produits et nous n’en tirons aucun profit financier. Nous créons ensemble une autre forme d’économie fondée sur la solidarité et non sur l’égoïsme.
Par ce "NOUS", nous créons un "Bien Commun" à travers "l’AGIR COMMUN" pour transformer les mentalités.

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COMMENT LA CONFIANCE AVEC LES GALLINE FELICI EST T-ELLE NÉE ?

  • La confiance est née entre des personnes (Rémi et Brigitte) de Court-Jus et des personnes (Roberto, Cristiana puis les rencontres sur place) des Galline Felici.

  • Le premier contact s’est fait via le réseau de personnes qui nous ont parlé des Galline Gelici : par ce réseau, nous avons eu un a priori positif

  • Les Galline Felici nous ont fait confiance dès la première commande en ne nous demandant pas d’acompte et en nous disant de ne payer que lorsque nous aurions vérifié les produits et décompté ceux qui ne convenaient pas, cela nous a inspiré confiance.

    • Par des échanges de mails sur internet avant la première commande. De manière subjective nous ressentions une communauté de pensée.

    • Par la rencontre avec Roberto et Cristiana chez nous « à la maison » pour deux jours et les discussions informelles durant ces deux jours avec balades, repas et rencontre avec des producteurs locaux ; Bon feeling qui confortait nos premières impressions.

  • Dans notre groupe , il y a eu une chaîne de confiance : nous avons transmis cette confiance à nos amis qui l'ont transmis à leurs amis etc.

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COMMENT LA CONFIANCE S'EST INSTALLÉE ?

  • Au fur et à mesure de nos commandes et de nos rencontres

  • Il produttore si mostra fiducioso, non chiedendo un acconto prima della consegna o è il gruppo d’acquisto a proporre un acconto.

  • Il produttore non esita a sostituire o a rimborsare prodotti non apprezzati dal gruppo d’acquisto.

  • Da una parte e dell’altra non si lesina sul tempo passato nel parlarsi, anche di cose che vanno oltre gli acquisti.

  • La certificazione bio è solo una componente. Nella relazione di fiducia il prodotto perde il suo anonimato di merce, si arricchisce di relazioni umane, quindi non si può sostituire con un altro, anche di qualità equivalente. Con la sola certificazione, un prodotto rimane comunque una merce anonima senza garanzie sulle condizioni sociali della sua produzione.

  • La trasparenza del prezzo: sappiamo che i prezzi non possono essere totalmente indipendenti da quelli del mercato, ma, quando il produttore spiega la formazione del prezzo e come si distribuisce il plusvalore, questo è un elemento importante della fiducia.

  • Nella discussione sui prezzi o sui costi ulteriori (confezionamento, trasporto, ecc…) la «contrattazione» si fa alla rovescia (si propone un prezzo che è migliore per l’altro piuttosto che per sé stesso)

  • La qualità dei prodotti parla da sé, è la prova della passione del produttore per il suo lavoro e del rispetto per il consumatore.

  • A ciascuna consegna ci si confronta su modifiche o problemi di trasporto, per risolvere insieme le difficoltà. Si riconosce all'altro il diritto all’errore e si accetta l’alea (trasporto, meteo …)

  • Il rigore nell’organizzazione condiviso da entrambe le parti  evita il più possibile l’alea ed è necessario per consolidare la fiducia.

  • I produttori visitano i gruppi d’acquisto, in modo formale (partecipando ad un’assemblea, ad un consiglio direttivo) e conviviale (ospitalità dai soci del gruppo, passeggiata…)

  • I consumatori visitano le aziende dei produttori e provano a  capire le dinamiche della produzione. Il produttore accetta senza esitazioni, senza sentirsi «sorvegliato» e trova il senso e il piacere di spiegare il proprio lavoro, si tratta di uno scambio. Qualche socio del gruppo d'acquisto può anche assistere a riunioni interne del gruppo di produttori e rendersi conto dello spirito che anima il gruppo. Queste visite rafforzano il clima di fiducia se i produttori ospitano nelle loro case, con semplicità, i visitatori.

  • Quindi bisogna abbandonare l’idea del marketing, spesso illusorio, e andare verso una vera comunicazione «occhi negli occhi».

A poco a poco, è una catena di fiducia che si va consolidando e  che si trasmette dalle persone “pioniere” agli altri, sia nel gruppo di produttori che in quello dei consumatori.

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LA CATENA DELLA FIDUCIÀ È COSTANTEMENTE RAFFORZATA ALL’INTERNO DI ENTRAMBI I GRUPPI :

  • I soci più informati dei due gruppi trasmettono spesso le loro informazioni e rispondono a tutte le domande dei soci. Raccontano i loro viaggi ed incontri in modi diversi (foto, riunioni d’informazione, siti web ecc…)

  • Per mezzo di incontri tra  soci «di base» e «rappresentanti» dell’altro gruppo (ad es., alcuni produttori partecipano ad un’assemblea di un GAS o viceversa)

  • Da una parte e dall’altra non si esita a chiedere e dare delle prove se ci si accorge che ci sono dei dubbi da parte dei soci (es. certificazione bio, elenco dei prodotti usati nella produzione…)

  • Bisogna capire che la fiducia non dev'essere data per scontata, bisogna curarla e, nel caso delle Galline, il lavoro di comunicazione (pubblicazione regolari su internet) si è dimostrato veramente utile.

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QUANDO DI PUÓ DIRE CHE LA FIDUCIA È TOTALE ?

Nel momento in cui possiamo affermare che tutti i passi per fare funzionare questo scambio commerciale sono fatti INSIEME, da una parte e dall'altra, in un progetto comune che va nell’interesse di tutti. In questo preciso momento, c’è veramente reciprocità. Il NOI è consolidato e possiamo pensare a progetti comuni che vanno molto oltre il semplice scambio commerciale.

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LA CO-PRODUCTION : LE RÉSULTAT DE LA CONFIANCE

La coproduction c’est se dégager du système offre/ demande dans lequel c’est le chacun pour soi pour le remplacer par une collaboration sur besoins/ressources. Une fois la confiance établie on peut organiser une collaboration et faire des projets ensemble. Les consommateurs confiants sont prêts à « remplacer la banque » en préachetant et les producteurs sont prêts à s’engager car ils ont confiance dans les groupes de consommateur pour la vente de leur production. 
È ciò che è capitato per la coproduzione di avocados tra le Galline Felici e i gruppi  d'acquisto francesi: i produttori si sono ritrovati con grande abbondanza di arance, ma con minore quantità di altri prodotti ugualmente richiesti, come gli avocados. Ciò ha portato ad un contratto per la coproduzione di avocados, firmato tra il consorzio e 12 gruppi francesi nel 2017.
Francesi che prestano una considerevole somma di denaro a dei siciliani: bello e per niente scontato! E che straordinaria prova di fiducia!

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Allegato

Qua una definizione di «Economia Solidale» del laboratorio dell’ES francese, che ci pare vicina alle nostre riflessioni:
«un circuito corto economico e solidale è una forma di scambio economico che valorizza il legame sociale, la cooperazione, la trasparenza e l’equità tra i protagonisti dello scambio.» 

Rémi Kuentz e Brigitte Pavy. Pontis 18 aprile 2018

Questo testo è un contributo alla Festa 3 «dell’altra velocità» prevista ad Avigliana a fine giugno 2018. Questa riflessione è il risultato di 7 anni di pratica di scambio commerciale tra Court Jus e le Galline Felici.