Azienda Contrada Coste

Francesco Morabito

photos 1-2-3-4-5 @Caterina Suzzi / Hans Lucas

All’inizio non capivo, rimanevo sorpreso da tanto entusiasmo.

Le persone mi dicevano che non assaggiavano verdure così buone da tanti anni, per me erano le solite normali verdure che mangiavo da sempre , l’unica differenza era che adesso io la vendevo.

 
 
 
 

Solo dopo ho realizzato che ci si può abituare presto ad un cibo senza sapore e scordarsi delle cose naturali, ma basta un attimo e i ricordi e le sensazioni passate ritornano a noi.

E quello che poteva essere un passatempo e un momento di svago ad un tratto diventò una possibilità per il futuro.

Ho iniziato a fare orti da “adulto”, solo dopo l’università. All’inizio sai fare poco e copi quello che fanno gli altri ma senza capire. Poi capisci e inizi a sperimentare ma raramente gli esperimenti funzionano e quindi ritorni a fare come si è sempre fatto e come ti avevano detto. L’azienda che sto cercando di riprendere si estende per circa 4 ettari, ma ancora 2,5 ettari sono in stato di abbandono.

Un tempo vi erano limoni, frutti di vario tipo e vigneto, ma con la crisi dei prezzi ciò che un tempo era ordinato e pulito come un giardino via via è caduto in uno stato di abbandono.

Da ormai più di sei anni cerco di recuperare un pezzo alla volta anno dopo anno le parti abbandonate e farle tornare in uno stato di normalità.

Il coltivare in maniera biologica, sin da quando ho iniziato mi è sembrato l’unica maniera possibile, l’unica che può durare nel tempo se si vuole tramandare qualcosa.

Oggi coltivo principalmente ortaggi che porto direttamente a casa. Il “porta a porta” che all’inizio mi sembrava qualcosa di dispersivo ma forse l’unico modo per iniziare, oggi mi fatto cambiare idea e non lo cambierei.

Il contatto diretto con chi utilizza i tuoi prodotti è qualcosa di molto interessante ed è in questi momenti che si hanno le maggiori soddisfazioni.

Una svolta importante è stato nel 2016 l’incontro con GF che mi ha portato a partecipare l’anno successivo al progetto di coproduzini. Dal 2017 orientamento aziendale è rivolto all’impianto principalmente di piante subtropicali.

Cosa accadrà domani ovviamente nessuno lo sa, ma sembrerebbe che ci siano i presupposti per una piccola rinascita.

Alla prossima 


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